Il progetto “Nell’oggi cammina già il domani. Percorsi educativi ed esperienziali per i giovani del Piceno”
Il progetto, promosso dal Centro Culturale La Mongolfiera e realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, si rivolge a ragazzi e adolescenti della provincia di Ascoli Piceno per realizzare percorsi integrati e multidisciplinari che sviluppino competenze culturali adeguate per vivere nella società dell’informazione e delle nuove tecnologie, attraverso proposte formative che si avvalgano di un uso costruttivo dei media e di metodologie didattiche innovative.
Un’attenzione particolare è rivolta inoltre alla prevenzione del disagio e dello svantaggio sociale di minori appartenenti alle fasce più deboli, oltre che alla realizzazione di azioni che promuovano l’integrazione e la socializzazione tra pari.
Perché il progetto?
Lo scenario attuale è caratterizzato da profondi cambiamenti della vita pubblica e privata, provocati dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dalla pervasività della rete in ogni ambito. Il web ci raggiunge sempre e in ogni luogo attraverso computer, smartphone, tablet e simili. In Italia ogni giorno 23 milioni di persone, in media, usano Facebook, ed è costante l’incremento del numero di famiglie che dispongono di un accesso a Internet a casa. In particolare, le famiglie in cui è presente almeno un minorenne sono le più attrezzate tecnologicamente: l’87,1% possiede un personal computer, l’89% ha accesso a Internet (dati Istat 2014).
Il telefono cellulare è ormai uno strumento plurifunzionale, utilizzato per essere allo stesso tempo sempre soli e mai soli. L’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori on line” (2016), realizzata da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxakids, ha rilevato che il 17% dei ragazzi dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social; il 78% chatta ogni giorno su WhatsApp. 1 adolescente su 2 dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni (età minima consentita dalla piattaforma), mentre il 71% ha ricevuto il primo smartphone a 11 anni, prima delle chiavi di casa che arrivano a 12 anni. Il recente fenomeno del “vamping” affligge il 21% dei ragazzi, che passano notti insonni per controllare costantemente il cellulare in attesa di messaggi.
Siamo di fronte a modalità mediate e virtuali finalizzate a scaricare nell’istante tensioni e bisogni che andrebbero invece elaborati attraverso forme di relazione dirette, sicure e stabili (Di Gregorio, 2003). Se dunque da una parte il progresso scientifico e tecnologico ha prodotto strumenti in grado di migliorare la qualità della vita, dall’altra siamo chiamati a sviluppare una profonda riflessione al fine di dare risposte a bambini e ragazzi immersi in un’era digitale in continua evoluzione, che genera tra l’altro problemi di sedentarietà e di dipendenza da forme comunicative e attività ludiche virtuali (cfr. “Okkio alla Salute”, rilevazione statistica promossa dal Ministero della Salute/CCM, 2016).
Il contesto
Di fronte al fenomeno sociale di queste nuove dipendenze, che colpiscono in particolare i giovani, il progetto intende promuovere il corretto uso degli strumenti tecnologici, con interventi integrati e innovativi volti alla formazione di bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni.
I percorsi multimediali, insieme ad attività extrascolastiche di attività motoria, sono stati progettati e vengono condotti da docenti esperti nel campo. Sono rivolti a quella fascia di popolazione in fase di crescita dove sono maggiori i timori di danni alla salute, ma che è anche più sensibile e ricettiva ad azioni educative.
Il progetto si pone in linea con il nuovo “Piano Nazionale della Prevenzione per gli anni 2014 – 2018” emanato dal Ministero della Salute per affrontare i temi della promozione della salute e della prevenzione delle malattie. Tra le problematiche evidenziate, il Piano pone l’accento sulla necessità di investire sul benessere dei giovani.
Si intende inoltre recepire quanto deliberato dalla Giunta Regionale delle Marche con il DGR n° 540 del 15/07/2015 nell’adozione del suddetto Piano attraverso gli “Interventi regionali di attuazione del Piano Nazionale della Prevenzione per gli anni 2014 – 2018”.
Importanti strategie integrate e interistituzionali sono state promosse dal IV Piano Nazionale di Azione e di Interventi per la Tutela dei Diritti e lo Sviluppo dei Soggetti in Età Evolutiva, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10/08/2016, dopo il via libera dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. Si tratta di un provvedimento che definisce il panorama degli interventi che l’Italia mette in campo per attuare la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989, con attenzione ai servizi socio-educativi, alla qualità del sistema scolastico, all’integrazione scolastica e sociale e al sistema dell’accoglienza, riguardo condizioni di disagio socio-economico, ma anche al sostanziale mutamento nella società italiana determinato dalla sempre più marcata presenza straniera.
Si tratta di un’evidenza che rileviamo anche nell’ambito scolastico del nostro territorio. I dati raccolti dal Sistema Informativo Statistico e di Controllo di gestione delle Marche nell’indagine “L’istruzione nelle Marche. Anno scolastico 2015/2016” hanno individuato la presenza del 13% di bambini stranieri nelle scuole primarie e l’11,8% nelle scuole secondarie di primo livello. Nella provincia di Ascoli Piceno, al 1/1/2016, sono 14.101 gli stranieri residenti, che rappresentano il 6,7% della popolazione.
È una realtà già affrontata nell’esperienza pluriennale dell’attività di sostegno scolastico della “Casa dei Compiti”, il doposcuola istituito dal Centro Culturale La Mongolfiera che ha favorito, anche dal punto di vista economico, l’accoglienza di minori che vivono una condizione di svantaggio sociale.
Nel cooperare nella costruzione di una scuola sempre più multiculturale e nel contribuire alla prevenzione della dispersione scolastica, che nel Piceno è dell’1,3%, il progetto intende promuovere una comunicazione reale tra i ragazzi e una corretta integrazione, attraverso una comunicazione di saperi che si avvale di metodologie innovative di didattica e di momenti di socializzazione e attività fisica, in uno sguardo globale al loro benessere.
Strategie di intervento
Il progetto prevede interventi che si integrino con l’offerta formativa già presente nel territorio piceno, ma che al contempo presentino elementi innovativi che attraggano l’interesse dei suoi destinatari e rappresentino per questi un punto di crescita e di apertura a modalità alternative e costruttive nell’uso delle nuove tecnologie.
I media hanno un ruolo importante nella quotidianità dei ragazzi, sia nelle relazioni sociali che nel modo di divertirsi e comunicare. La LIM, strumento privilegiato per la realizzazione dei corsi proposti, è una risorsa interattiva che introduce la tecnologia come elemento di realtà e complessità.
Il progetto implementa metodologie che permettono l’utilizzo di un linguaggio comune da cui scaturisca un dialogo interculturale e un approccio immediato alle discipline scelte, anche per i ragazzi che vivono una condizione di svantaggio sociale o difficoltà di apprendimento, in continuità con l’esperienza maturata in seno al Centro Culturale, cui afferiscono anche minori con tali problematiche.
I programmi di didattica riguardano l’acquisizione di competenze in ambito linguistico, con applicazioni interattive di lingua inglese, efficaci per la modernità delle proposte e stimolanti per la creazione di interazioni positive tra i ragazzi.
Anche la didattica musicale si avvale di tecnologie interattive, in grado di amplificare le potenzialità di ascolto e di apprendimento pratico della musica, di promuovere la fantasia e lo spirito critico, favorendo la messa in comune di gusti e preferenze musicali.
L’attivazione di un corso di attività motoria pone le basi per la ricerca di alternative alla crescente immobilità dei ragazzi, incrementando la passione per lo sport quale luogo di una corretta socializzazione e inclusione sociale.
La trasmissione di conoscenze attraverso metodologie innovative e un approccio educativo al digitale sono dunque le strategie di intervento individuate nel progetto, in un’efficace intesa e cooperazione con la realtà scolastica del territorio.